La storia antica dell'Arcipelago di La Maddalena e stata scritta sulle rocce granitiche dal tempo, dal mare e dal vento, poiché, in effetti, l'uomo ha cambiato poco in quest'angolo di Mediterraneo.
Le uniche tracce d'insediamento umano che sono venute alla luce provengono da una scoperta fatta da alcuni ricercatori nel 1956 nella Cala di Villamarina nella parte meridionale dell'Isola di Santo Stefano e risalgono al terzo millennio a.C.
Sotto una roccia bene riparata dai venti dominanti e vicina ad una sorgente d'acqua, sono stati trovati oggetti di terracotta, frammenti di ossidiana e utensili di pietra, che si trovano oggi esposti nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Tutto sommato possiamo con sicurezza affermare che gli insediamenti umani negli anni anteriori alla venuta di Cristo furono pressoché inesistenti, data l'asperita del terreno e la continua e costante presenza di fortissimi venti, ma non dobbiamo escludere che l'arcipelago sia stato il punto di passaggio per le civilta sarde e corse, che per vari aspetti si somigliano.
Mentre la storia della Gallura e un continuo avvicendarsi di dominazioni ora fenice e puniche, poi romane, che avevano come unico scopo l'assoggettamento delle popolazioni indigene, la storia dell'arcipelago ha un andamento completamente diverso, poiché la natura del terreno non favoriva l'agricoltura o l'allevamento ma solo il pericolo, l'insidia e l'agguato.
Fu cosi che la zona divenne piu testimone di battaglie navali e improvvisi attacchi a convogli di navi onorarie che centro di sviluppo di civilta e progresso.
Va da sé che, mentre la Gallura e ricca di nuraghi, di necropoli e tombe di giganti, che attestano lo stanziamento di genti che lavorano e producono per il bene comune, l'arcipelago ne e completamente privo.
I Romani, per esempio, che chiamavano le isole "Cunicularie", non vi organizzavano piu di un presidio navale, preferendogli il vicino centro di Olbia, che offriva maggiori garanzie di sicurezza. Ci pensano i Vandali nel sec. V ad annientare la postazione romana nell'arcipelago, ma anche o Goti, prima, e i Bizantini, poi, non danno tregua, con le loro invasioni in terra sarda e sul suolo corso fino al sec. VII.
Un po' di tranquillita l'arcipelago lo trova sino al X sec. Con l'istituzione dei Giudicati, ma l'inizio del secondo millennio lo vede testimone dell'invasione piu feroce, che abbia mai investito la Sardegna, per opera del famoso pirata arabo Mugehid al Amiri.
Nel periodo successivo le isole maddalenine subiscono l'influsso di Pisa, Genova e della Chiesa, a tale data risalgono i primi documenti scritti che attestano l'esistenza, intorno al 1250, di una piccola comunita di operosi Benedettini nelle isole di Santa Maria e La Maddalena.
A questi si aggiunsero pastori e commercianti che, garantiti da una guarnigione pisana, cominciarono a soffermarsi in quei luoghi. Ma cacciata questa, tra il XIII ed il XV sec. Comincia un periodo di scorrerie da parte dei Saraceni prima e dei piu spietati corsari turchi poi, che rendono completamente spopolate le isole dell'arcipelago. Nei due secoli successivi, comincia tiepidamente a notarsi un andirivieni di pastori, che dalla Corsica conducono il proprio bestiame nel disabitato Arcipelago per sottrarsi al pagamento di esosi fitti ai grossi proprietari terrieri. Nonostante sia sempre vivo il pericolo dei pirati, essi trovano conveniente questa terra poiché, essendo zona di confine e disabitata, e guardata con noncuranza dai Corsi e con cosciente indifferenza dai sardi.
Ai pescatori Corsi ben presto si affianca una comunita di pescatori di corallo, che si stabilisce nella zona di Cala Gavetta, nell'isola di La Maddalena. Nel 1720, l'arcipelago passa sotto i Savoia e nel 1770 si costruiscono le prime case presso Cala Gavetta.
Nel 1793, durante la guerra tra Francia e il Regno di Sardegna, un contingente militare francese, nel quale era compreso anche il giovane ufficiale Napoleone Bonaparte, sbarco a La Maddalena: in questa occasione si distinse l'eroico Domenico Millelire, tanto da meritare la medaglia d'oro, la prima concessa dal giovane Regno di Sardegna. Nel 1804, la flotta inglese passo per La Maddalena, durante una pausa nell'inseguimento della flotta francese verso Trafalgar. In tale occasione l'ammiraglio britannico Horatio Nelson dono alla cittadina due candelieri e un crocifisso d'argento, attualmente custodito nella sacrestia della sacrestia della chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena.
Cessato quest'ultimo pericolo l'arcipelago registra un costante progresso fino ai tempi d'oggi, che lo vedono meta turistica ambita per le sue spiagge di finissima sabbia, per le sue scogliere granitiche, per le sue acque di una limpidezza insuperabile. Il grande pregio dell'ambiente naturale che caratterizza questi luoghi ha portato nel 1994 all'istituzione del Parco Nazionale dell'Arcipelago della Maddalena, esteso per 4937 ettari.
La Maddalena
La Maddalena e l'isola piu estesa dell'omonimo arcipelago e l'unico centro abitato nell'intero comune. Raggiungibile da Palau per mezzo di un regolare servizio di traghetti che trasportano auto e passeggeri, si presenta agli occhi del viaggiatore come un piccolo universo a sé stante rispetto al resto della Sardegna, per qualita morfologiche e vicende storiche.
Nato dallo sgretolamento della massa granitica della vicina gallura e dal successivo innalzamento del livello marino dopo l'ultima glaciazione, l'Arcipelago di La Maddalena e posto fra mare e vento a cavallo fra Sardegna e Corsica, sulle bocche di Bonifacio. Oltre alla maggiore delle isole, da cui prende il nome, e costituito da sette isole minori contornate da numerosi isolotti disabitati. In ordine di grandezza l'omonima Maddalena, Caprera e Santo Stefano a sudest, Spargi, Budelli, Razzoli e Santa Maria a nordovest. Solo le Bocche di Bonifacio separano queste ultime dalle isole Lavezzi, gia corse ma geograficamente appartenenti allo stesso arcipelago. Sulle Bocche di Bonifacio, infatti, corre la linea di confine fra Sardegna e Corsica e fra Francia e Italia. Nel complesso si tratta di un ambiente ancora selvaggio e intatto solo ed esclusivamente per il buon senso e l'amore per la propria terra ed il proprio mare dei maddalenini, sia sopra che sotto il livello del mare. La Maddalena, raggiungibile da Palau con appena un quarto d'ora di traghetto, e l'isola piu grande, l'unica che ospiti un insediamento stabile di circa 12.000.
Le Spiagge
La cittadina di La Maddalena si estende tra il colle di Guardia Vecchia e l'isola Chiesa, sul versante meridionale dell'isola.
L'insieme cittadino e molto suggestivo: palazzi in stile settecentesco si affacciano su strade mai deserte, balconi di ferro battuto guardano su vicoli scolpiti nel granito. Oltre agli scorsi pittoreschi della cittadina, la visita dell'isola e resa indimenticabile dalle bellezze naturali. Un giro lungo la strada panoramica, che segue, in parte, la costa, offre lo spettacolo di cale orlate da bianche spiagge, di tratti di mare dall'incredibile colore cristallino, di insenature di ineguagliabile bellezza. Spostandoci dal centro abitato verso est raggiungiamo Cala Petecchia e l'incantevole Isola Giardinelli. Collegata alla terraferma da un sottilissimo istmo, e un'isola rocciosa e pianeggiante, con scogli che, sul versante proteso sul Passo della Moneta, disegnano piccole spiagge che si affacciano su uno specchio d'acqua di bellezza memorabile.
Piu a nord troviamo la riparata cala si Spalmatore, con la spiaggia attrezzata, e l'affascinante Cala Lunga, che accoglie il porto di Porto Massimo, dotato di 200 posti barda disposti su una graziosa darsena. Delimitata dalla frastagliata costa di Punta Martinetto e dalla penisola di Abbatoggia, si apre la grande insenatura di Stagno Torto, sulla quale si affacciano le spiagge del Castellino, quella di Monte di Rena, chiamata cosi per il colle sabbioso che precipita sulla riva, la spiaggia di Punta Cannone e quella dello Strangolato, che la l'aspetto di una vera e propria strozzatura. Al di qua della punta di Guardiamaiore, una larga baia accoglie la celebre spiaggia di Bassa Trinita. Le sue dune di sabbia candida e finissima, continuamente modellate dal vento, e l'acqua dei suoi limpidi fondali fanno di questa spiaggia una delle piu affollate nel periodo estivo. Superate le scogliere di Cala Inferno frante dal vento, raggiungiamo la calma e paradisiaca Casa Francese.
I motivi di richiamo non mancano: un natura generosa e selvaggia; un mare incontaminato ricco di pesci e di molluschi; migliaia di spiaggiette dalla sabbia ora bionda, ora dorata, ora rosa; decine di isole completamente deserte coperte da una impenetrabile vegetazione spontanea. Qui e possibile ritrovare se stessi, con centinaia di cose semplici che altrove sono state definitivamente perdute e talvolta dimenticate.